Lettera inviata a Bersani dal comitato promotore nazionale SNOQ

Gentile on. Bersani
il comitato promotore nazionale di Se non ora quando? la ringrazia per il riconoscimento e la fiducia che ha manifestato verso l’impegno e l’azione svolti in questi mesi dal nostro movimento, rivolgendosi anche ad esso in un passaggio difficile della vita delle nostre istituzioni.
Lei, come scrive nella lettera che ci ha indirizzato, ha voluto, dinanzi al continuo e non più tollerabile degrado del servizio pubblico radiotelevisivo “esprimere una posizione forte, rompendo unilateralmente il rito della lottizzazione”. E noi di questo atto coerente e coraggioso le siamo grate, come cittadine e come appartenenti ad un movimento che della riforma della Rai ha fatto uno dei punti qualificanti della sua agenda.
Poiché l’obiettivo del suo partito è quello di “dare una risposta concreta alla richiesta” da più parti avanzata di tenere i “partiti fuori dalla Rai” e di impegnarsi per il futuro ad una seria riforma dell’azienda, noi raccogliamo il suo invito. E da esso confortate ci rivolgiamo al Presidente della Commissione di vigilanza,e per conoscenza ai Presidenti e ai capigruppo di Camera e Senato, al Presidente della Repubblica affinchè la Commissione compia una innovazione possibile, ma radicale: componga un CdA paritario con consigliere “autorevoli, di alto profilo professionale e sensibili ai temi della cittadinanza delle donne”
A questo scopo abbiamo avanzato una rosa di nomi di personalità femminili, di indiscusso valore ed esperienza, che contribuiscono alla crescita civile e culturale della nazione italiana.
Nel rinnovarle il nostro grazie, vogliamo augurare a Lei e al suo partito di riuscire, per la parte che gli compete, nel difficile ma indispensabile compito di ricucire le fratture tra popolo e istituzioni, che è la nostra più grave malattia.
Comitato promotore nazionale Se non ora quando?

Lettera inviata al Sen. Zavoli dal comitato promotore nazionale SNOQ

Esprimiamo innanzitutto vivo apprezzamento per la posizione che l’on. Bersani ha esposto nella lettera inviata a noi e ad altre associazioni. È una posizione che, ribadendo l’indirizzo seguito dal PD di non partecipare alla votazione per eleggere i membri del consiglio di amministrazione della Rai, manifesta la volontà di ripristinare la funzione del servizio pubblico, premessa indispensabile di ogni dignitosa riforma del sistema informativo.
Abbiamo inoltre apprezzato la scelta di essersi rivolto, e averne così riconosciuto il ruolo, ad alcune espressioni rappresentative dello spirito pubblico e dell’etica civile della nazione. E di questo lo ringraziamo caldamente.
Per immaginare una RAI diversa che torni ad essere una grande risorsa per l’Italia è necessario ripensarla al centro dello sviluppo di una nuova cultura e un nuovo senso comune.
Occorre riassegnare al Servizio Pubblico Radiotelevisivo una missione: sostenere con la ricchezza dei linguaggi radiotelevisivi la piena cittadinanza delle donne nella vita pubblica e sociale del Paese.
Pur nei limiti della vigente legge, noi riteniamo, pertanto, che una innovazione significativa nel governo della Rai possa essere attuata. Un Consiglio di amministrazione composto per metà da donne autorevoli, di alto profilo professionale e sensibili ai temi della piena cittadinanza femminile assicurerebbe un cambiamento notevole nella configurazione del servizio pubblico, sia nell’informazione e programmi sia nel governo dell’azienda.
Pertanto ci rivolgiamo al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sen. Sergio Zavoli perché si adoperi ad ottenere il consenso dei membri della Commissione ad eleggere un CdA paritario, autorevole e indipendente.

Per parte nostra offriamo alla Commissione una rosa di nomi di personalità femminili, di indiscusso valore ed esperienza che variamente contribuiscono a rendere l’Italia un “paese per donne”: Dacia Maraini, Chiara Saraceno, Flavia Nardelli, Lorella Zanardo ,Benedetta Tobagi, Evelina Christillin
Da parte nostra ci impegniamo a sostenere le donne che saranno elette nel difficile compito di sviluppare una nuova cultura e un nuovo senso comune adeguati ad una società di donne e uomini eguali e differenti. —–
Lettera inviata al Sen. Zavoli dal comitato promotore nazionale SNOQ

Esprimiamo innanzitutto vivo apprezzamento per la posizione che l’on. Bersani ha esposto nella lettera inviata a noi e ad altre associazioni. È una posizione che, ribadendo l’indirizzo seguito dal PD di non partecipare alla votazione per eleggere i membri del consiglio di amministrazione della Rai, manifesta la volontà di ripristinare la funzione del servizio pubblico, premessa indispensabile di ogni dignitosa riforma del sistema informativo.
Abbiamo inoltre apprezzato la scelta di essersi rivolto, e averne così riconosciuto il ruolo, ad alcune espressioni rappresentative dello spirito pubblico e dell’etica civile della nazione. E di questo lo ringraziamo caldamente.
Per immaginare una RAI diversa che torni ad essere una grande risorsa per l’Italia è necessario ripensarla al centro dello sviluppo di una nuova cultura e un nuovo senso comune.
Occorre riassegnare al Servizio Pubblico Radiotelevisivo una missione: sostenere con la ricchezza dei linguaggi radiotelevisivi la piena cittadinanza delle donne nella vita pubblica e sociale del Paese.
Pur nei limiti della vigente legge, noi riteniamo, pertanto, che una innovazione significativa nel governo della Rai possa essere attuata. Un Consiglio di amministrazione composto per metà da donne autorevoli, di alto profilo professionale e sensibili ai temi della piena cittadinanza femminile assicurerebbe un cambiamento notevole nella configurazione del servizio pubblico, sia nell’informazione e programmi sia nel governo dell’azienda.
Pertanto ci rivolgiamo al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sen. Sergio Zavoli perché si adoperi ad ottenere il consenso dei membri della Commissione ad eleggere un CdA paritario, autorevole e indipendente.

Per parte nostra offriamo alla Commissione una rosa di nomi di personalità femminili, di indiscusso valore ed esperienza che variamente contribuiscono a rendere l’Italia un “paese per donne”: Dacia Maraini, Chiara Saraceno, Flavia Nardelli, Lorella Zanardo ,Benedetta Tobagi, Evelina Christillin
Da parte nostra ci impegniamo a sostenere le donne che saranno elette nel difficile compito di sviluppare una nuova cultura e un nuovo senso comune adeguati ad una società di donne e uomini eguali e differenti. —–

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