Il 29 gennaio, con la conferma del Presidente Sergio Mattarella anche per il settennato 2022-2029, si è conclusa alla Camera la maratona di otto votazioni. Nei giorni scorsi l’altalena di notizie e dichiarazioni aveva portato a sperare che per la prima volta nella storia repubblicana potesse essere eletta una Presidente della Repubblica o del Consiglio.

Una vicenda che ha deluso le tante donne e anche gli uomini rispettosi della parità sancita dalla nostra Costituzione ma ancora lontana.

A questa delusione, però, si accompagna la constatazione positiva che la rielezione del Presidente Sergio Mattarella mantiene in questo alto ruolo un uomo “illuminato” che dedicò la Giornata dell’8 marzo 2019 al tragico tema della riduzione in stato di schiavitù delle donne e ha manifestato più volte particolare attenzione all’uguaglianza sancita dalla Costituzione. 

In particolare, nel discorso per la Festa della Repubblica del 2 giugno 2021, ha richiamato l’articolo 3 della Costituzione per una riflessione “su quanto sia lungo, faticoso e contrastato il cammino per tradurre nella realtà un diritto pur solennemente sancito” e aggiunto: “Questo principio, vero pilastro della nostra Carta, ha rappresentato e continua a rappresentare una meta da conquistare. Con difficoltà, talvolta al prezzo di dure battaglie. Per molti aspetti un cammino ancora incompiuto” citando anche la sentenza della Corte costituzionale del 1960 che aprì alle donne l’accesso a molti importanti uffici pubblici.

La giornata del 29 gennaio 2022 è segnata anche da un altro importante evento: l’elezione del Giudice Giuliano Amato alla Presidenza della Corte costituzionale. Come primo atto da Presidente, ha nominato vicepresidenti le giudici Silvana Sciarra e Daria de Pretis e il giudice Nicolò Zanon. 

Giuliano Amato, un giurista anche lui attento al diritto all’uguaglianza da parte delle donne, che ha dichiarato in molte occasioni il suo fermo convincimento della necessità di attuare in pieno il principio fondamentale dell’articolo 3 della Costituzione, si è adoperato per favorirlo e lo ha trattato a lungo anche nella conferenza stampa del 29 gennaio (al minuto 52.08).

Sappiamo quindi di poter avere anche nei prossimi anni il loro sostegno nell’impegno per ottenere la parità formale e sostanziale tra uomo e donna sancita dalla nostra Costituzione. 

A entrambi l’augurio di buon lavoro. 

Rosa Oliva

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