Il cammino condiviso delle donne Italiane e di Colombia si fonda sulla consapevolezza che la lotta al femminicidio è di tutte o non è di nessuna.

L’incontro tenuto oggi alla Farnesina tra il delegato sottosegretario Alessandro Gaudiano e una delegazione di donne Campane composta dalla Consigliera regionale Anita Sala, Stefania Cantatore dell UDI, Simona Ricciardelli e Rosaria Mariniello delle Donne in Nero di Napoli, segue l’incontro avuto con l’Ambasciatore Colombiano Juan Manuel Prieto, nell’intento di dare uno sbocco concreto sul piano istituzionale alle azioni solidali di sempre tra le associazioni Italiane e la Ruta Pacifica de las Mujeres de Columbia.

Già nell’odg del Consiglio Regionale della Campania del primo Marzo di quest’anno, approvato all’unanimità, si è posto l’accento sulle responsabilità dei Governi per quanto accade nelle vite di donne e bambini, in guerra come in pace, a causa della violenza sessuata.

La riduzione in schiavitù delle “bambine soldato” , l’imposizione alle giovani donne di prestazioni sessuali “come pagamento del pedaggio” per potersi spostare da una parte all’altra della città, il desplazamiento (sradicamento dalle proprie case), sono crimini intollerabili, ma intollerabilmente sottaciuti dai media e nei vertici tra stati. Come sottaciuta ed ignorata, nella sua vera essenza, è la violenza sessuata in ogni Stato.

Nell’incontro è stata avanzata l’urgenza dell’apertura di una differente prospettiva nelle trattative internazionali, appunto includendo tra le priorità l’eliminazione della violenza degli uomini sulle donne: l’obiettivo ONU per il 2015, prevedendo inoltre l’apertura di un tavolo internazionale sul femminicidio.

Nei prossimi giorni il Mando delle donne Colombiane (una carta delle priorità e delle urgenze per il contrasto alle violenze in Colombia) verrà inviato alla Farnesina perché ne faccia oggetto di mediazione con il Governo di Bogotà.

Udi di Napoli, Donne in Nero e la Consigliera Regionale Anita Sala

Napoli, 25 luglio ’12

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