Violenza contro le donne

L’impegno della Rete per la Parità per superare le più gravi e diffuse violenze contro le donne in ogni forma, fisica, morale, psicologica o economica è sempre stato al centro delle attività dell’ associazione.

Nel tempo si è cercato di analizzarne e approfondirne ogni aspetto, partecipando anche ai tavoli istituiti presso il Dipartimento Pari Opportunità.

L’art 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne definisce “violenza contro le donne” ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà.

La violenza di genere indica quindi tutte le forme di violenza: fisica, psicologica sessuale, dallo stalking alle molestie, allo stupro, fino al femminicidio. Ma occorre parlare anche di violenza sociale, violenza economica e vittimizzazione secondaria, violenza assistita, violenza nel mondo del lavoro. Non va neppure dimenticata la violenza nel contesto sanitario e la violenza ostetrica, di cui si è occupato anche il Consiglio europeo con la Risoluzione n. 2306/2019, la violenza nei media che spesso perpetua luoghi comuni e stereotipi di genere, la violenza nel linguaggio, espressione di pregiudizi e discriminazioni, laddove un linguaggio inclusivo al contrario alimenterebbe la parità. Purtroppo assistiamo anche all’emersione della violenza esercitata verso le donne nelle carriere artistiche e nel mondo dello spettacolo e dello sport. Preoccupante è anche l’aumento della violenza verso donne con disabilita e nel mondo della scuola.

Troppo spesso le donne vittime di violenza non hanno sufficiente stima di sé e delle proprie capacità e perdono occasioni di relazioni sociali e di emersione da quelle solitudini che alimentano le violenze stesse. A ciò si aggiunge che perdono o non hanno un lavoro e senza reddito rimangono imprigionate in casa con i loro aguzzini.

I dati sul lavoro evidenziano ancora differenze e disuguaglianze nell’occupazione e nei guadagni che penalizzano le donne in generale e danneggiano in misura maggiore quelle che hanno partner violenti. Siamo impegnate su questi fronti.

Inoltre in tema di giustizia permangono ancora gravi problemi aperti come quello dell’allontanamento coatto dei minori dalle madri e dal contesto in cui sono vissuti in nome del diritto alla bigenitorialità accampato dai padri.

Sul dramma delle donne perseguitate nei Paesi d’origine o che fuggono dalla guerra, prosegue l’impegno della nostra associazione, avviato nel 2021 in particolare a favore delle afghane e delle loro famiglie. Leggi di più

“Quello della violenza di genere e dei femminicidi è un fenomeno complesso e strutturale, che risulta particolarmente difficile da contrastare. Nel tempo subisce dei miglioramenti di entità minima, rimanendo quasi invariato rispetto al parallelo calo complessivo di atti violenti e di omicidi in generale, almeno nel mondo occidentale. Questo perché si tratta di un problema specifico e profondamente radicato nella cultura patriarcale, che per essere affrontato necessita innanzitutto di un ribaltamento dei valori. L’istruzione, l’inclusione lavorativa delle donne, una maggiore condivisione degli oneri familiari, sono i punti di partenza per prevenirlo. Openpolis 1 marzo 2023