Doppio cognome per legge. Storica sentenza della Corte costituzionale: il patronimico è sostituito dal doppio cognome

Oggi, 27 aprile, in Camera di consiglio, la Corte ha deciso sulla propria ordinanza di autoremissione n.18/2021 che sospese il giudizio riguardante il ricorso di due genitori che, nonostante fossero di comune accordo, non avevano potuto ottenere di far imporre alla figlia il solo cognome della madre e sollevò dinanzi a sè questione di legittimità costituzionale.

Questa volta la Corte non si è limitata al petitum: ha dichiarato illegittima la norma generale che impone l’attribuzione del solo cognome paterno anziché dei cognomi di entrambi i genitori anche nel caso, che non era stato oggetto della sentenza n. 286 del 2016, dell’assenza di un accordo tra i genitori.

“Sull’ordinanza – ricorda la presidente della Rete per la Parità – l’associazione, insieme con InterclubZontaItalia ha presentato una memoria come amici curiae, pienamente allineata al risultato di oggi. Una sentenza storica che contempera due esigenze che sembravano di difficile composizione: riconosce a figli e figlie entrambe le origini, materna e paterna, ed elimina la discriminazione contro le madri, ma permette anche scelte diverse ai genitori, se d’accordo. Governo e Parlamento – aggiunge – devono ora regolare gli aspetti connessi, come la possibilità, nel caso di cognomi composti da più parti, di utilizzarne solo una parte e la trasmissione del cognome alla generazione successiva”.

Rosanna Oliva de Conciliis ieri, 26 aprile, aveva partecipato al primo ciclo di audizioni in Commissione Giustizia al Senato che ha all’esame sei disegni di legge e denunciato ancora una volta gli inaccettabili ritardi nell’approvazione della riforma del cognome, e sostenuto che all’impegno del Parlamento deve affiancarsi quello del Governo, per individuare una linea d’azione finalizzata ad assicurare l’approvazione e l’applicazione della Riforma entro la Legislatura nonostante la necessità di coinvolgere le amministrazioni a vario titolo interessate, innanzitutto il Ministero della Giustizia e quello dell’Interno.

Online il volume “La riforma del cognome in Italia – tra diritto all’identità e promozione della parità di genere”

È disponibile online il volume La riforma del cognome in Italia – tra diritto all’identità e promozione della parità di genere, realizzato dall’Università di Tor Vergata, dall’Università della Tuscia e dalla Rete per la Parità, edito da Blonk.

Clicca qui per scaricare gratuitamente l’ebook in formato Pdf

La prima presentazione si è svolta il 4 febbraio scorso a cura dell’Ateneo di Tor Vergata all’interno dell’inaugurazione della seconda edizione del corso in “Cittadinanza Attiva e Paritaria. La decostruzione degli stereotipi sociali per prevenire e contrastare la violenza di genere”, il percorso formativo rivolto a coloro che desiderano acquisire una maggiore consapevolezza riguardo al tema della violenza di genere.  E’ possibile rivedere la presentazione sul canale YouTube dell’Ateneo.

Verso la riforma organica del cognome: all’esame del Senato i disegni di legge presentati

Qualcosa si muove in Parlamento a distanza di oltre cinque anni dalla sentenza della Corte costituzionale  n.286 del 2016 e a un anno dall’ultimatum che la Corte ha lanciato nel preannunciare di essere intenzionata a esaminare  l’intera  questione dell’assegnazione del cognome. 

Il 15 febbraio è iniziato innanzi alla Commissione Giustizia del Senato l’esame dei vari disegni di legge sulla riforma organica del cognome.

Non era accettabile che ancora per un tempo indefinito rimanesse  in vigore l’articolo 262 del Codice civile, una regolamentazione del cognome palesemente incostituzionale, lesiva dei diritti costituzionalmente garantiti della  tutela dell’identità personale (art. 2) e dell’uguaglianza davanti alla legge senza distinzione di sesso (art. 3).” dichiara Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente dell’associazione Rete per la Parità – e aggiunge: “Dobbiamo la svolta soprattutto  all’iniziativa della Corte che, di fronte all’inerzia del Legislatore, ha  sollevato l’intera  questione davanti a se stessa, un fatto rarissimo da un punto di vista procedurale e vogliamo ancora sperare che entro questa Legislatura il Parlamento approvi la necessaria riforma organica del cognome che da  anni la Rete per la Parità, con altre associazioni e con il supporto di giuriste e giuristi, richiede con forza. Una riforma che allinei l’Italia alla maggior parte degli altri paesi disponendo il doppio cognome per legge, salvo diversa concorde volontà di entrambi i genitori. Se, invece, il Legislatore continuasse a non agire, comunque una seconda sentenza della Corte colpirà e presumibilmente colpirà duro. Sarà finalmente spazzata via la lesione dei diritti all’identità di ogni persona e alla parità uomo-donna, tutelati da principi fondamentali della nostra Costituzione.” 

“La Rete per la Parità, nei suoi dieci anni dalla fondazione si è posta la modifica dell’attribuzione del cognome tra i principali obiettivi.” dichiara l’avvocata Antonella Anselmo che ha rappresentato la Rete per la Parità nel giudizio deciso con la sentenza della Corte costituzionale n. 286/2016 e aggiunge: “Finalmente vediamo concretizzarsi l’impegno delle Senatrici della Repubblica, convinte ad avviare l’iter parlamentare per la riforma organica del cognome. Iter che seguiremo con molta attenzione. È un incontro con la Storia: abbattere l’ultimo baluardo del patriarcato, un assetto arcaico che non è compatibile con i principi costituzionali e repubblicani, di dignità della persona, non discriminazione e uguaglianza tra i sessi, formale e sostanziale. L’attribuzione del cognome della madre, e non solo del padre,  è un riconoscimento formale doveroso, perché dà conto della piena identità e dignità sociale del figlio e della figlia e della parità dei genitori. Mi auguro che il legislatore ponga attenzione anche al linguaggio tecnico giuridico, necessariamente non discriminatorio e inclusivo, considerato che le rivoluzioni culturali si manifestano anche con la formulazione delle regole del patto sociale”.

Per saperne di più visita la pagina La riforma del cognome

Roma, 16 febbraio 2022

A San Valentino un dono d’amore: anche il cognome della madre insieme a quello del padre.

Domani la presentazione del libro “La riforma del cognome in Italia”

Si terrà domani, venerdì 4 febbraio, dalle 9.00 alle 13.00, la presentazione del volume “La riforma del cognome in Italia – tra diritto all’identità e promozione della parità di genere”, realizzato dall’Università di Tor Vergata, Grammatica e Sessismo e Rete per la Parità, edito da Blonk.

L’evento, che si terrà in streaming sul canale YouTube dell’Ateneo, servirà anche per inaugurare la seconda edizione del corso in “Cittadinanza Attiva e Paritaria. La decostruzione degli stereotipi sociali per prevenire e contrastare la violenza di genere”, il percorso formativo offerto dall’’Università di Roma “Tor Vergata” rivolto a coloro che desiderano acquisire una maggiore consapevolezza riguardo al tema della violenza di genere.

Programma dell’evento

Ore 9.00: Saluti istituzionali, a cura di Nathan Levialdi, Prorettore dell’Università di Roma Tor Vergata, e di Daniela di Ottavio, Delegata per l’equità ed inclusione dell’Università degli studi della Tuscia

Intervento a cura di Alessandra Filabozzi e Annalisa Fabretti

Interventi a cura dei referenti dei 4 moduli del corso CAP: Stefano Ciccone, Amalia Diurni, Pasquale Farsetti

Presentazione del volume La riforma del cognome in Italia, Milano, Blonk 2022: Carla Bassu, Rosa Oliva de Conciliis, Sonia Maria Melchiorre, Stefania Cavagnoli

Introduzione sul funzionamento della piattaforma didattica e sulla rilevazione delle presenze al corso CAP a cura di Federica Lorini

Introduce e modera Francesca Dragotto

Dalle riflessioni sul lavoro svolto alle prospettive per il futuro

Sul finire del 2021 la riflessione sull’attività del Comitato Scientifico coinvolge tutta l’azione della Rete per la Parità, essendo quello del CS un ruolo di collaborazione e supporto scientifico e tecnico delle proposte e dei rapporti pubblicati sulle materie di competenza, nonché di proposizione di temi e ricerche su cui impegnare la RxP.

L’azione del Comitato Scientifico s’intreccia con quella degli organismi aderenti alla Rete per la Parità, anche attraverso la collaborazione comune ad eventi e progetti.

Molte le tematiche in ottica di genere trattate negli eventi degli ultimi due anni, unite dal filo rosso della centralità del ruolo delle donne per il raggiungimento di obiettivi innovativi. Ecco i principali:  

5 ottobre 2021 “Donne, la medicina delle differenze, salute e servizi socio-sanitari integrati nel territorio” nell’ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile 2021, evento organizzato dal Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 5 Parità di genere.

8 ottobre 2021 “La certificazione di parità di genere nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: come inciderà sul mercato del lavoro e sugli acquisti pubblici?” Rete per la Parità, rappresentata da Teresa Gualtieri, presidente del Comitato Scientifico, e Fondazione Ecosistemi hanno affrontato nell’ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile dell’ASviS, il tema del gender procurement e della responsabilità sociale d’impresa con  riferimento alle questioni di genere inserite nel PNRR: promozione di opportunità occupazionali, tutela del lavoro dignitoso, osservanza dei diritti sociali e lavorativi.

Il tema era già stato trattato nel precedente Festival, il 30 giugno del 2020, a cura degli stessi Organismi, nel Convegno “L’introduzione del Gender procurement negli appalti pubblici”. – FICLU – eventi su bullismo, Uomo e Biosfera MaB, Cambiamenti climatici e Forestazione urbana, transizione ecologica, giornata mondiale filosofia, città creative, identità culturale/patrimonio immateriale/transumanza/via della seta, attività Centro Internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali ICCROM, donne per la tutela dell’ambiente e della biodiversità

18 marzo 2021– La parità di genere è un traguardo ancora lontano? – Comune di Parma, insieme al Consiglio Nazionale Donne Italiane e Rete per la Parità, con il patrocinio dell’Università di Parma

27 aprile 2021– “Donne e carriere in Italia: dalla Sentenza n. 33 del 1960 agli obiettivi dell’Agenda 2030 – Università “MAGNA GRÆCIA” di Catanzaro, Rete per la Parità e Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’UNESCO.

29 aprile 2021  – Progetto “A scuola contro la violenza” – Corso di formazione “Per combattere la violenza sulle donne più cultura e informazione” – Toponomastica femminile e IIS Codogno.

8 maggio 2021– Tavola rotonda “60 anni di parità” – FILDIS – Federazione italiana Laureate e Diplomate Istituti superiori.

8 maggio 2021 – “Diplomatiche, magistrate, prefette: la parità di genere” – Soroptimist International Italia e Rete per la Parità.

19 maggio 2021– “La sentenza della Corte costituzionale n. 33/1960 per l’accesso femminile alle carriere pubbliche” – Università di Cassino. 

20 maggio 2021 – “Verso la Parità formale e sostanziale: gli strumenti. A 60 anni dalla sentenza della Corte costituzionale n. 33/1960 che aprì le principali carriere pubbliche alle donne.” – Rete per la Parità.  

22 giugno 2021 – “La sentenza della Corte costituzionale n. 33/60 del 13 maggio 1960. Prospettive e punti di vista a 60 anni dalla pubblicazione”  Zonta Torino.

18 agosto 2021- Una delegazione in rappresentanza delle oltre 80 associazioni di donne e terzo settore, tra cui reti e associazioni come Donne per la salvezza, Le Contemporanee, ASviS, Fuori Quota, Soroptimist International Italia, Rete per la Parità (rappresentata dalla Consigliera  Gabriella Anselmo), Casa Internazionale delle Donne Roma, Associazione Orlando Bologna, Differenza Donna, Pangea, Be Free e molte altre, è ricevuta  in Farnesina dal Sottosegretario Benedetto Della Vedova con delega ai diritti umani e da alcuni funzionari, a seguito della lettera aperta del 17 agosto lanciata da Le Contemporanee per l’attivazione di corridoi umanitari per accogliere rifugiati afghani in Italia.

1°settembre – Rete per la Parità aderisce alla chiamata lanciata dell’associazione femminista afghana Revolutionary Association of the Women of Afghanistan – RAWA per sostenere le donne dell’Afghanistan attraverso la mobilitazione online il #1settembre e nelle strade il #25settembre! con la manifestazione nazionale a Roma Piazza del Popolo “Donne in piazza” .

27 settembre 2021– In occasione delle elezioni amministrative e regionali in Calabria del 3-4 ottobre 2021 Rete per la Parità e DonneinQuota ricordano l’importanza della Doppia preferenza di genere, strumento fondamentale in un Paese fortemente maschilista come il nostro, per ottenere un’equa rappresentanza femminile all’interno delle istituzioni.

8 novembre 2021 – “Cinque anni devono bastare per la Riforma del cognome”. Sala Zuccari – Palazzo Giustiniani, presso il Senato della Repubblica, su iniziativa della Sen.ce Valeria Fedeli, la Rete per la Parità, il CNDI-Consiglio Nazionale delle Donne Italiane e l’InterClub ZontaItalia organizzano, come nei precedenti anniversari, un convegno per celebrare la sentenza della Corte costituzionale n.286/2016 che ha sancito ‘incostituzionalità dell’attribuzione del solo cognome paterno. Un titolo eloquente quello del convegno promosso da Rete per la ParitàCNDI e InterClub ZontaItalia, su iniziativa della Sen.ce Valeria Fedeli, per sottolineare la necessità di intervenire in favore della tutela dell’identità e del principio della pari dignità e uguaglianza tra i sessi. 

24 novembre 2021  “Con le donne afghane contro ogni violenza nel mondo” – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la partecipazione di #NoPeaceWithoutJustice. Emma Bonino, Maria Edera Spadoni, Lia Quartapelle, Valeria Manieri, Fondazione Pangea Onlus, Rete per la Parità Casa Internazionale delle Donne Save the Children, Action Network, Soroptimist International d’Italia ASviS, NOVE Onlus, UCID Laura Boldrini Roberta Pinotti e tantissime altre. Trasmesso in live streaming su www.Corriere.it e su www.radioradicale.it.

16 dicembre 2021– Al Viminale sottoscritto un protocollo d’intesa per favorire interventi di assistenza e accoglienza nei confronti delle cittadine e dei cittadini afghani evacuati dal loro Paese. Per la Rete per la Parità hanno aderito FICLU – Federazione Italiana dei Club e dei Centri per l’Unesco (presidente Teresa Gualtieri), FILDIS – Federazione Italiana Laureate e Diplomate Istituti Superiori (presidente Mariella Ubbriaco) e Forum Internazionale delle Donne del Mediterraneo (presidente Maria Paola Azzario). La loro disponibilità, insieme con quella delle altre partecipanti al progetto in quanto aderenti a Le Contemporanee e al CNDI, nonché dei club del Soroptimist, garantisce concretezza alla disponibilità offerta.

Da non dimenticare l’intensa attività della Rete per la Parità nell’ASviS che oltre all’organizzazione di eventi nei Festival per lo Sviluppo sostenibile 2020 e 2021 è presente in vari Gruppi di lavoro.         

In particolare, ho contribuito personalmente nel Gruppo di lavoro Goal 11 – “Città e Comunità Sostenibili” – alla stesura dei Rapporti sui territori 2020 e 2021 e alla predisposizione dei position paper. 

Inoltre, nel Sottogruppo Aree interne e montagna – predisposizione position paper; 

nel Sottogruppo target 11.1 Rigenerazione urbana e politiche abitative; 

nel Sottogruppo mobilità – predisposizione position paper city logistic.

Infine nel Gruppo trasversale Cultura – predisposizione box cultura per lo sviluppo sostenibile nel Rapporto ASVIS 2021.

Questi i principali eventi, approfondimenti e azioni della Rete per la Parità organizzati nel 2021 anche grazie all’iniziativa  di Organismi componenti del Comitato scientifico.

Il quadro dell’azione del Comitato Scientifico nella RXP sarebbe tuttavia parziale se si dimenticasse il percorso culturale svolto, in oltre dieci anni, come attività di supporto al lavoro della Rete per la Parità.

I temi trattati e le attività proposte costituiscono argomenti di riflessione sull’impegno assunto dal Comitato Scientifico nei confronti non solo della Rete per la Parità, ma anche delle donne italiane e della società intera. 

Si tratta di azioni e approfondimenti di vario genere, accomunati dall’essere non solo interpreti dell’attualità, ma spesso dall’anticipare problemi che dopo anni sono diventate emergenze, e lo sono ancora… purtroppo, perché si tratta di obiettivi tuttora non raggiunti dalle donne in Italia.

Un veloce excursus dei temi emersi:

2011

  • necessità di studi di genere, anche con riferimento ai cambiamenti di sesso e all’omosessualità, con il contributo dell’Università Federico II di Napoli; 
  • la condizione delle donne scienziate e del mondo scientifico, mediante confronti con il CNR;
  • azione per far ripristinare la norma che imponeva il meccanismo della data certa per le dimissioni (l’intervenuta eliminazione consentiva di nuovo ai datori di lavoro, a discapito soprattutto delle lavoratrici, di ‘imporre’ all’atto dell’assunzione la firma di una lettera di dimissioni senza data (le c.d. dimissioni in bianco). La Rete per la Parità ha presentato, tra l’altro, una petizione alla Camera e al Senato per chiedere una legge (successivamente promulgata), per reintrodurre l’obbligo della data certa per le dimissioni.  

2012

  • pressione per diffondere buone pratiche linguistiche, inoltre prosegue l’azione sul tema del doppio cognome delle figlie e dei figli;  
  • invecchiamento società, tecnologie welfare e inclusione, salute
  • riforma elettorale – quote rosa nei CdA, contrasto alla mancata libera concorrenza di genere;
  • richiesta alla Ministra Fornero di introdurre nuove disposizioni sulle dimissioni per eliminare il fenomeno delle dimissioni in bianco – Legge n.92/2012 (c.d. Legge Fornero) che introduce nuove modalità per le dimissioni e prevede sanzioni amministrative nel caso di mancato rispetto da parte del datore di lavoro (lettera della Rete per la Parità del 9.01.2012 alla Ministra Fornero, con richiamo alla petizione presentata alla Camera il 30 giugno 2011, n.1263 e al Senato il 5 luglio 2011, n.1325).

2013

  • presentato al Ministero del Lavoro il progetto “Donne e uomini in azienda senza discriminazioni: crescere insieme per un futuro migliore” (azioni positive finanziate dalla Legge n. 125/91). Elaborato dalla  RxP con Confsal e Università di Milano, con l’adesione preventiva di importanti aziende, ma  i fondi previsti dalla Legge n. 125/91 sono stati congelati e mai più riattivati;
  • analisi del Rapporto BES (Benessere Equo e Sostenibile); 
  • controllo di Responsabilità Sociale delle imprese: all’impresa economica   deve essere  chiesto di assumere un ruolo sociale, di farsi carico degli impatti negativi derivanti dalla propria attività dando conto degli effetti ambientali, economici, sociali. 

2014

  • emergenze umanitarie, violenze in Iraq per mano dell’ISIS; 
  • programma Mare Nostrum, salvaguardia dell’ambiente e protezione animali; 
  • linguaggio, toponomastica femminile;
  • rappresentanza di genere;
  • pensione anticipata e prepensionamento donne – Legge di stabilità e Jobs act per “innovazione sociale” e volontà di investire sulle persone, sviluppo cittadinanza attiva, rafforzamento del senso di appartenenza alla società civile, crescita di nuova coscienza partecipativa e intergenerazionale dedita alla cura del bene comune; 
  • “innovazione aperta”: apertura e democratizzazione dell’innovazione, persone come fonte di saggezza, idee e soluzioni;
  • “Task force Codice rosa” insieme all’associazione Donne Medico, affinché il percorso rosa diventasse organizzato e obbligatorio in tutti gli ospedali d’Italia; 
  • il “Progetto cicogna” (protocollo d’intesa tra Soroptimist, Asl, Questura a favore delle immigrate clandestine in gravidanza – percorsi privilegiati per permessi per la madre e il marito, cure mediche); 
  • Terza generazione di diritti delle donne” – entrata in vigore del D.L.4.03.14, n. 24 – 2011/36/UE, per la prevenzione e repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, che fa riferimento ai fenomeni dello sfruttamento lavorativo, sessuale, della prostituzione minorile, della violenza sulle donne. 

2015

  • anno significativo per la programmazione sociale, a tutti i livelli, entro cui era stato previsto di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell’ONU, ed è stata stilata l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile, il documento che indica la via da seguire dopo il 2015. 
  • ricorrenza del 20° anniversario del documento di Pechino: stato degli interventi contro la violenza sulle donne – uomini vitale importanza nell’azione,  promozione di “mascolinità positiva”, gli uomini devono cambiare mentalità” – diritti delle donne e “crisi multiple”: “la sfida non è semplicemente programmare il futuro, ma la vera sfida è che questo futuro lo conosciamo solo in parte….una bambina che ora ha 10 anni, per esempio, che tipo di vita potrà e desidererà condurre quando ne avrà 25?” 
  • Bilancio sociale per le PA con le articolazioni in bilancio di genere e generazionale, forma specializzata e innovativa di rendicontazione e risposta ai limiti informativi dei bilanci e dei consuntivi tradizionali . 
  • Urbanistica di genere – città per le donne/condivisa. Attivare politiche di genere per la città, pensando alla donna in tutti i momenti della vita. Considerato che la materia dell’urbanistica è demandata alle Regioni, è stato proposto di promuovere l’emanazione di una direttiva di indirizzo da parte dello Stato, per impegnare  le Regioni ad attuare e istituzionalizzare un approccio duale nella pianificazione urbanistica e nella progettazione urbana, essenziale per il miglioramento della qualità della vita dell’intera società. Raccolta delle buone pratiche finalizzate a “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” (Goal 11 Agenda 2030), inserite nei rapporti ASVIS grazie anche ai contributi forniti dalla Rete per la Parità. Varie azioni della RxP sul tema anche in collaborazione con organismi diversi, tra cui Università di Milano e Reggio Calabria.
  • Azione nelle scuole per contrastare la campagna contro il “gender” (frainteso e strumentalizzato). Il Comitato Scientifico ha approfondito i chiarimenti del MIUR – nota del Dip. del 15 /09/2015 in merito al comma 16 della L.107/2015 di riforma su “La Buona Scuola”.
  •  Intelligenza Artificiale, stereotipi maschili che influenzano gli algoritmi. 

2016 

Progetto STEM presentato dalla Rete al Dipartimento delle Pari Opportunità/MIUR – RxP è inserita nell’Elenco di soggetti interessati a collaborare con il Dipartimento su iniziative volte alla promozione delle PO nella cultura scientifica e tecnologica.

2017

  • Prosegue l’impegno all’interno dell’Accordo di Azione comune per la democrazia paritaria, che esercita pressioni per ottenere norme di garanzia di genere nelle leggi elettorali nazionali e regionali;
  • Ribadita, con il supporto scientifico delle docenti dell’Università di Milano presenti nel CS, la necessità di una norma che renda obbligatorio il bilancio sociale e di genere negli enti pubblici.

2018

  • Riflessione un po’ amara: “Due anni non sono bastati per applicare e attuare la sentenza 286/2016 della Corte costituzionale sul cognome della madre”; 
  • Donne e STEM – Lavoro agile e opportunità del telelavoro
  • NEET – Rapporto Federculture 2018;
  • Donne e tutela ambientale (fuori dalla plastica tema dell’anno);
  • Violenza e Droga, Salute e stili di vita: temi dibattuti con l’Associazione Donne Medico; la RxP ha offerto supporto al loro progetto in fase di elaborazione relativo alla medicina di genere, in attuazione degli articoli 1 (sperimentazione dei farmaci), 2-comma c e 3 della legge 3/2018 (Legge Lorenzin), che contengono richiami alla medicina di genere. Dibattito scaturito dalla verifica che nel bilancio di genere 2018 (elaborato dal MEF Ragioneria Generale dello Stato e dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio) ancora mancava un riferimento alla medicina di genere. Il Bilancio di Genere è rilevante per: mercato del lavoro, conciliazione tra vita privata e vita professionale, tutela del lavoro, previdenza e assistenza, istruzione e interventi contro gli stereotipi di genere, partecipazione ai processi decisionali economici, politici e amministrativi, contrasto alla violenza di genere, salute, stile di vita e sicurezza, presenza femminile nel settore pubblico. Inoltre, il Comitato Scientifico ha osservato che il tema della città in ottica di genere, cioè della spesa per servizi e attrezzature pubbliche in ottica di genere era assente dal bilancio di genere dello stato; erano solo rilevabili alcuni dati nei diversi capitoli, ma mancava una visione complessiva e coordinata della programmazione per le città, come teatro e contenitore, che con la sua struttura influenza nel bene e nel male tutte le attività sociali. 
  • riflessione sulle tipologie dei bandi delle amministrazioni pubbliche carenti di norme a favore della partecipazione delle donne, dalla quale scaturiranno gli interventi svolti per due anni della RxP sul gender procurement; ancora oggi è fra i temi caldi, insieme a quelli degli Acquisti verdi e della responsabilità delle imprese.

2019

Il Comitato Scientifico sottolinea come la RxP sia sempre in anticipo sulle problematiche che vengono portate all’attenzione dell’opinione pubblica:

  • uso abnorme della plastica, cambiamenti climatici e connessioni con gli stili di vita e la salute e sul bilancio di genere. 
  • finanza sostenibile in relazione al bilancio di genere e di sostenibilità, con riferimento alla Risoluzione del Parlamento Europeo (politiche di genere e politiche fiscali) del 15/01/ 2019. 
  • diritto all’ambiente delle bambine e dei bambini – la FICLU, aderente alla RxP, ha dedicato l’annuale suo concorso nazionale sui Diritti Umani allo specifico tema dei diritti dell’infanzia. 

2020

“Finanza inclusiva”, il tema si divide in due filoni: competenze per lavorare nel mondo della finanza e competenze che consentono di gestire la propria vita.

La finanza è sostenibile se sostiene il progresso sociale, economico e ambientale. E le donne sono in prima linea per l’attuazione, perché si dedicano a settori di nicchia e quindi sono più propense ad approfondire. Il tema si intreccia strettamente con quello della responsabilità delle imprese.

Andiamo all’avvio del nuovo anno nel segno di un impegno del Comitato Scientifico ancora più forte, per elaborare la programmazione 2022, forti delle tante azioni intraprese e dei risultati raggiunti, attraverso:

  • riunioni del CS più frequenti, almeno tre volte all’anno;
  • formazione di gruppi di lavoro tematici per proseguire negli approfondimenti e azioni sui principali temi emersi;
  • integrazione di forme di diffusione e visibilità (Gruppi Facebook, WhatsApp, altri social);
  • rafforzamento del CS con l’iscrizione di nuovi Organismi all’associazione e la partecipazione di due rappresentanti per Organismo;
  • incremento partenariati, collaborazioni con Università e centri di ricerca;
  • accrescimento/perfezionamento delle attività degli  organismi che ne fanno parte; 
  • modalità innovative per fare massa critica, divulgando notizia delle attività della RxP e delle componenti, per muovere l’opinione della gente in tema di Pari Opportunità; 
  • partecipazione ai bandi nazionali ed europei, eventualmente affiancando imprese e istituzioni, svolgendo come RxP il ruolo di “esperte/consulenti di genere”; 
  • valorizzazione della potenzialità di una rete di organismi: caratteristica della Rete per la Parità è la forza che può avere nell’essere movimento di opinione e gruppo di pressione, certamente maggiore di quella delle sue singole componenti.

Impegniamoci insieme. Buon lavoro. 

Teresa Gualtieri 

Presidente del Comitato Scientifico della Rete per la Parità

Un anno lungo 24 mesi. La pandemia non ci ha fermato

Introduzione di Rosanna Oliva de Conciliis

Associazione di promozione sociale per la Parità uomo – donna secondo la Costituzione Italiana, persegue il fine esclusivo della solidarietà sociale, umana, civile, culturale e di ricerca.

Presidente Rosa Oliva de Conciliis, Segretaria Patrizia De Michelis, Tesoriera Daniela Monaco

Consigliere: Gabriella Anselmi, Antonella Anselmo e  Annamaria Isastia

Presidente del Comitato Scientifico: Teresa Gualtieri

Socie onorarie Lorenza Carlassare, Gabriella Luccioli e Marisa Rodano

Socie responsabili d’area Antonietta Carestia, Donatella Martini, Paola Pizzaferri, Annunziata Puglia, Sandra Sarti e Antonietta Scopelliti.

Le nostre linee guida

Mai più portatrici d’acqua. Per la presenza di donne qualificate nelle assemblee elettive e nei luoghi decisionali.

Mai più donne invisibili. Per liberare le donne italiane dal Burka mediatico e per assicurare il diritto all’identità di tutte e tutti attraverso l’attribuzione del cognome materno.

Mai più discriminate sul lavoro. Contro le discriminazioni nell’accesso, nelle carriere e nelle retribuzioni e contro ogni forma di violenza economica.


L’emergenza creata dalla pandemia ha causato ritardi e interruzioni nelle iniziative previste per il 2020, anno nel quale la Rete per la Parità ha ricordato il decimo anniversario della fondazione, ed è stato necessario prolungare a giugno 2021 le celebrazioni dei sessant’anni della sentenza n. 33/1960 della Corte costituzionale, avviate con la costituzione del Comitato 603360. Per far conoscere le principali attività della Rete per la Parità abbiamo scelto di considerare insieme i due anni, che stiamo per elencare in un separato post. 

A gennaio 2020 si è svolta la prima delle quaranta celebrazioni organizzate dalle sessanta tra associazioni, fondazioni e università che sono entrate a far parte del Comitato 603360, del quale la Rete per la Parità ha assunto il compito di curare la Segreteria organizzativa. Nel 2021 è arrivata anche la concessione dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nonostante gli ostacoli dovuti alle restrizioni imposte dalla pandemia, si sono susseguiti questi e altri numerosi e importanti eventi, che stiamo elencando in un apposito separato testo.

Con questo editoriale cercherò di fornire una panoramica, vasta ma non esaustiva, dell’attività dell’associazione. 

L’attività istituzionale è proseguita: il 27 novembre 2020 si è riunito in una sala del Senato il Comitato scientifico (Link) e, a seguire, il 30 novembre, è stata anche organizzata online l’assemblea della Rete per la Parità. (Link) 

Nello stesso anno si è provveduto alla Registrazione dello statuto della Rete per la Parità APS con le piccole modifiche necessarie per adeguare quello originale, registrato il 28 settembre 2010, alle nuove norme sul Non profit. (Link)

Nel 2021, il 21 settembre il logo della Rete per la Parità è stato registrato nel bollettino Nazionale dei Marchi e il 15 dicembre abbiamo organizzato online l’Assemblea della Rete per la Parità.

Inoltre, l’associazione ha concesso il patrocinio e/o ha partecipato, quando richiesto, a numerosi eventi, tra i quali in entrambi gli anni, quelli organizzati online dal CDS – Centro ricerche Documentazione e Studi Sociali di Ferrara, seguiti dalla  pubblicazione degli atti. (Link)

Citiamo anche il Premio letterario del Paese delle Donne, le assemblee presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, la presentazione del documentario “La storia vergognosa” di Nella Condorelli e l’Hackaton Recovi-ew, organizzato nel 2021 da Giuliana Cacciapuoti. (Link)

Numerosi nel 2020 gli  incontri nelle scuole, proseguiti, sempre a distanza, anche nel 2021. Incontri che, insieme con quelli che hanno coinvolto le ragazze e i ragazzi delle Università, oltre e a far conoscere alle nuove generazioni l’importanza dell’impegno per arrivare alla pari dignità e all’uguaglianza sostanziale uomo-donna voluta dalla nostra Costituzione e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, hanno consentito a noi di conoscere meglio la condizione delle bambine e delle giovani donne, per trarne la dolorosa conclusione che ancora permangono condizionamenti e stereotipi che potrebbero apparire superati a una visione superficiale. La necessità di approfondire la situazione anche con i giovanissimi ci ha spinto a prevedere dal 2022 la possibilità di associarsi anche a minorenni. 

Il 21 gennaio del 2021 abbiamo festeggiato i 100 anni Marisa Rodano, ancora oggi un punto di riferimento delle associazioni impegnate per la parità. Prima vicepresidente della Camera, tra le fondatrici dell’Unione Donne in Italia (UDI) è una delle tre socie onorarie della Rete per la Parità. 

Abbiamo approfondito e divulgato le iniziative del G20, l’organizzazione che riunisce 19 Paesi e l’Unione europea, presieduta nel 2021 dall’Italia, in cui Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, pioniera degli studi e delle statistiche di genere, ha svolto il ruolo di Chair del W20 (Women20). (Link)

Ho dedicato alle donne del passato e a quelle ancora  oggi impegnate per la parità uomo-donna l’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana che mi ha conferito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Link Tg2) (LinkLink alle Onorificenze

Insieme, in particolare con DonneinQuota, continua l’impegno per avere Assemblee elettive, Giunte paritarie e assicurare indipendenza e risorse alle  Consigliere di parità.  

Ancora insieme con DonneinQuota Donne, grazie anche alla disponibilità dell’avvocata Antonella Anselmo, abbiamo preso  numerose iniziative per un servizio pubblico radiotelevisivo e digitale  che, nel rispetto degli obblighi previsti dal Contratto di servizio, garantisca una corretta informazione, nomini donne nei ruoli apicali e  assicuri visibilità e partecipazione alle donne. A questo riguardo proseguono anche i contatti con l’AGCOM  e recentemente siamo entrate, insieme con DonneinQuota nel CNU- Consiglio Nazionale degli utenti.                  

E’ proseguito l’impegno dell’associazione contro lo sfruttamento della prostituzione che aveva  portato alla presentazione di un atto di intervento dell’avvocata Antonella Anselmo, da parte della Rete per la Parità con DonneinQuota, Coordinamento italiano della Lobby Europea delle Donne LEF- Italia, Salute Donna di Napoli, UDI di Napoli, Resistenza Femminista, IROKO ONLUS, nel procedimento davanti la Corte costituzionale che si è concluso con la sentenza n.141 /2019 che ha riconosciuto che la Legge Merlin è ancora attuale e in linea con i principi della Costituzione Leggi qui. Nel 2021, su indicazione della Rete per la Parità è stata ottenuta la pubblicazione in ristampa anastatica, disponibile anche online (PDF), della raccolta dei discorsi e interventi parlamentari di Lina Merlin, sollecitata dalla Senatrice Alessandra Maiorino. La rilettura dei testi consente di ripercorrere la storia personale e politica di una madre della nostra Repubblica e di riscoprire la figura di una donna straordinaria, una donna moderna, aperta al mondo, sempre pronta a coniugare i suoi alti ideali con la concretezza di azione. Una donna coraggiosa, capace di testimoniare e difendere le proprie idee e i propri valori anche contro un sistema ostile o avverso. L’undici maggio la Presidente del Senato, Maria Elisabetta  Alberti Casellati,  su iniziativa del Comitato “Lina Merlin. La senatrice” ha inaugurato il busto bronzeo donato dal comune di Padova,  e realizzato dallo scultore Ettore Greco. Nella stessa occasione è stata data notizia della pubblicazione anastatica del volume di cui sopra. (Video con interviste)

Lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Mattarella nel suo discorso ha dedicato ampio spazio alla condizione delle donne e citato la sentenza della Corte costituzionale n.33/1960. Link 

Riconoscimenti alla mia attività di presidente della Rete per la Parità mi sono stati conferiti dal Rotary, nell’ambito del Premio 100 Eccellenze Italiane, organizzato dall’Associazione LIBER e dal SOROPTIMIST INTERNATIONAL D’ITALIA. 

A ottobre al Salone del Libro di Torino, le edizioni Scienza Express hanno esposto Cinquant’anni non sono bastati – Le carriere delle donne a partire dalla sentenza n. 33/1960 della Corte costituzionale di Anna Maria Isastia e Rosa Oliva e Cara Irene ti scrivo di Monica Marelli e Rosa Oliva. 

È proseguito l’impegno, ormai decennale, per l’attribuzione del cognome materno. L’otto novembre di quest’anno si è aperta la prospettiva di arrivare entro questa Legislatura alla riforma organica del cognome, grazie alle presenze e alle dichiarazioni di componenti del Governo, di senatrici e  di esperte, al Convegno “Cinque anni devono bastare per la Riforma del cognome” organizzato, come nei precedenti anniversari, per celebrare la sentenza della Corte costituzionale n.286/2016 che ha sancito l‘incostituzionalità dell’attribuzione del solo cognome paterno. 

Non è mai cessato l’impegno della Rete per la Parità nell’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, attraverso anche  la presenza nei Gruppi di lavoro delle socie Teresa Gualtieri, Patrizia De Michelis, Gabriella Anselmi, Paola Farina e Amelia Crucitti. Ci sono state preziose occasioni per approfondire le ricadute del PNRR – Piano Nazionale Ripresa e resilienza- sulla condizione delle donne in Italia, particolarmente importante quello dell’11 aprile 2021 su Pandemia e resilienza, organizzato con il Cortile dei Gentili. (Link). Ricordiamo anche  i risultati raggiunti  su temi che   abbiamo promosso noi, come la necessità  dell’uso di un  linguaggio non sessista, la presenza delle donne negli incontri pubblici e gli incarichi apicali alle donne negli apici dell’ASviS. Gender procurement e la certificazione di parità, ora inclusi nel PNRR.

Incessante e con importanti risultati anche la continua azione, nostra o insieme con altre  associazioni e movimenti, nei confronti del Governo, del Parlamento e delle persone che ricoprono incarichi istituzionali per ottenere la presenza delle donne negli incarichi apicali e iniziative di contrasto alla disparità di genere e alla violenza contro le donne, purtroppo accentuate dalla pandemia. 

In Italia quest’anno  sono stati finora 103 i femminicidi, secondo i dati del Viminale aggiornati al 14 novembre. Uno ogni tre giorni. Di queste, 87 vittime sono state uccise in famiglia. Sessanta di loro hanno trovato la morte per mano di un partner. E dal 15 novembre si sono aggiunte altre donne vittime in famiglia, in due casi coinvolti anche i figli. Abbiamo, finalmente, il Piano strategico antiviolenza 2021-2023 che, sia pure con ritardo, è stato pubblicato il 19 novembre. (Link

Va monitorato insieme con la parte delle riforme della giustizia che hanno ricadute importanti sulle donne.  

Stiamo seguendo con attenzione l’iter delle varie riforme avviate per rispettare gli impegni presi dall’Italia nell’ambito del Next Generation EU.

L’ampio processo riformatore che ha già investito la giustizia penale e civile sta per concludersi con la riforma del sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura. Dalla Rete per la Parità il tema di come raggiungere una presenza equilibrata di donne e uomini è stato trattato la prima volta nel 2014 nel Convegno “L’equilibrio di genere nelle Giunte e nei Consigli di Amministrazione”. (Link)

In tema di giustizia permangono ancora altri gravi problemi aperti, come quello dell’allontanamento coatto di minori dalle madri e dal contesto in cui sono cresciuti in nome del diritto alla bigenitorialità accampato dai padri. Seguiamo con attenzione e collaboriamo per quanto possibile all’impegno sul tema da parte dell’associazione Differenza Donna e di DonnexDiritti. Abbiamo accolto con soddisfazione il riconoscimento del prezioso ruolo che sta svolgendo Luisa Betti Dakli, fondatrice del giornale web  DonnexDiritti, con il premio CIDU – Comitato interministeriale per i diritti umani 2021 per la categoria giornalismo e libertà di stampa, autrice dell’inchiesta #crimininvisibili. La giornalista ha dedicato il premio alle sopravvissute alla violenza domestica non credute in tribunale e in particolare a Laura Massaro, scelta come donna simbolo del 2021 dal Corriere della Sera,  che da quasi dieci anni lotta con suo figlio in quella che è diventata una persecuzione.  

Intensa anche l’attività all’interno de Le Contemporanee per discutere dei temi di parità con il terzo settore legato al mondo delle donne e della sostenibilità. Al centro le donne come obiettivo trasversale. Vedi tra l’altro l’incontro online con Fuori Quota, Soroptimist International Italia e la Rappresentanza della Commissione europea in Italia. (Link)

Negli ultimi mesi dell’anno notevole è stato l’impegno a sostegno delle donne afgane e delle loro famiglie. La Rete per la Parità è stata presente, sin dal primo avvenuto nel mese di agosto, agli incontri organizzati da Le Contemporanee, tra i quali il 24 novembre “Con le donne afghane contro ogni violenza nel mondo” , e ha ricordato donne le tragedie che coinvolgono tante donne negli altri paesi nell’editoriale del 25 novembre, pubblicato nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. 

Il 16 dicembre, con la firma del  protocollo d’intesa con il  Ministero dell’Interno voluto dalla Rete per la Parità, si sono poste le condizioni per favorire e facilitare gli interventi di assistenza e accoglienza nei confronti delle cittadine afghane e delle loro famiglie rifugiati in Italia promosse  dalle associazioni aderenti alla  Rete per la Parità, a Le Contemporanee, al CNDI – Consiglio Nazionale Donne Italiane e dai Club del Soroptimist International d’Italia. (Link)

Due anni d’intensa attività che ha ottenuto anche l’attenzione dei media, come dimostrano gli  articoli e le interviste pubblicati sulla stampa e online, nonché alcune trasmissioni sulla Tv pubblica. 

Un’attività che ci auguriamo possa portare ancora altri importanti  risultati per la partecipazione del Direttivo e delle socie che hanno assunto la responsabilità di seguire alcune delle principali aree di intervento dell’associazione. 

Un grazie al Direttivo, al Comitato Scientifico, alle socie, ai soci e  a tutte le persone, gli Organismi e le Istituzioni che in questi due anni difficili ci hanno ci hanno sostenuto, ascoltato e  accompagnato nelle nostre attività. 

Seguiteci anche sul nostro sito e sui social. 

Auguri di  buon lavoro ancora insieme per un 2022 operoso! 

Italia, 31 dicembre 2021  

Rassegna stampa “Cinque anni devono bastare per la Riforma del Cognome”

Di seguito la rassegna stampa dell’evento dell’8 novembre 2021 che si è tenuto presso la Sala Zuccari.

8/11/2021 – Today – Al lavoro per una legge sul doppio cognome per i figli: “Una battaglia per la parità”

8/11/2021 – La Sicilia – Pari opportunità: Conzatti (Iv), ‘su cognome figli Parlamento batta un colpo’ 

8/11/2021 – Ansa – D’Incà, impegno a calendarizzare il ddl sul cognome

8/11/2021 – Ansa – Casellati, entro legislatura legge su doppio cognome

8/11/2021 – Tiscali Notizie – Casellati, entro legislatura legge su doppio cognome

9/11/2021 – Il Sole 24 ore – Cognome dei figli, ultima chiamata per la legge sulla libertà di scelta

9/11/2021 – La Repubblica – Doppio cognome, lo sprint del Senato: “Una legge entro il 2023”

9/11/2021 – Borderline24 – Doppio cognome, ora la spinta arriva dal Senato

10/11/2021 – Notizie.it – Legge sul doppio cognome, a che punto siamo in Italia?

10/11/2021 – FanPage – Governo al lavoro per la legge sul doppio cognome ai figli a 5 anni dalla sentenza della Consulta

14/11/2021 – Le Contemporanee – Cinque anni devono bastare per la riforma del cognome

17/11/2021 – Alley Oop – Non è questione d’anagrafe ma di parità, Senato in pressing sul doppio cognome

17/11/2021 – Albenga Corsara – Attribuzione cognome della madre al figlio: si attende la riforma in Parlamento

17/11/2021 – Savona News – Il territorio ingauno in prima linea per la riforma del cognome: la “battaglia” si sposta in Senato

17/11/2021 – Liguria24.it – Attribuire il doppio cognome ai figli: il Comune di Albenga tra i promotori dell’iniziativa

CINQUE ANNI DEVONO BASTARE PER LA RIFORMA DEL COGNOME

Lunedì 8 novembre 2021, ore 15.00-18 – Sala Zuccari
Presso Senato della Repubblica

Un titolo eloquente quello del convegno promosso da Rete per la Parità, CNDI e InterClubZontaItalia, su iniziativa della Sen.ce Valeria Fedeli, per sottolineare la necessità di intervenire in favore della tutela dell’identità e del principio della pari dignità e uguaglianza tra i sessi.
Nell’aprire i lavori, Valeria Fedeli ha affermato: “Il cognome materno è importante perché costruisce parte dell’identità di ogni figlia e di ogni figlio. Credo che si debba arrivare a una svolta in questo Paese, dentro tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ed è questo il lavoro che stiamo facendo come Intergruppo di senatrici, per arrivare a un testo condiviso di attuazione della sentenza della Consulta. A cinque anni dall’intervento della Corte costituzionale credo che sia il momento di accelerare e di produrre questo risultato legislativo”.
“La Riforma del cognome è uno degli obiettivi compresi nelle linee guida della Rete per la Parità per contrastare l’invisibilità delle donne” ha aggiunto la Presidente della Rete per la Parità Rosanna Oliva de Conciliis. “Per eliminare un’inaccettabile discriminazione contro le donne è necessario, come previsto dalla maggior parte delle proposte di riforma presentate alla Camera e al Senato, modificare la norma secondo la quale la donna coniugata aggiunge al proprio il cognome del marito. Porta fuori strada considerare centrale solo il tema riguardante il rispetto della parità uomo-donna, che ci sta molto a cuore. Tema centrale è la tutela dell’identità personale, principio fondamentale sancito dall’art. 2 della Costituzione e questo principio riguarda tutte e tutti, uomini e donne ed è necessario per non perpetuare un dannoso stereotipo alle nuove generazioni”.
Da tutti gli interventi sono emersi segnali positivi, in particolare l’impegno per calendarizzare il Ddl “con il concorso di tutte le forze parlamentari entro questa legislatura” come ha sottolineato nel suo messaggio di apertura dei lavori, la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Parole cariche di speranza da parte dei due Ministri intervenuti in sala, Federico D’Incà ed Elena Bonetti e del Prefetto Claudio Sgaraglia, in rappresentanza della Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Il primo ha assicurato che favorirà l’esame e la calendarizzazione del Ddl, nel rispetto dell’autonomia del Parlamento. Per Elena Bonetti la battaglia per il secondo cognome non è “solo questione di giustizia ma anche e soprattutto di civiltà”. Il Prefetto Claudio Sgaraglia ha rappresentato la massima disponibilità del Ministero a modificare le procedure attualmente previste non appena sarà approvata la riforma tanto attesa. Nelle more si è offerto come punto di riferimento per aiutare a risolvere, sul piano interpretativo ed applicativo, le criticità procedurali rilevate.
Antonella Anselmo, Avvocata della Rete per la Parità ha auspicato che i semi gettati oggi nel terreno possano presto germogliare nella sede parlamentare. Il diritto al nome e alla certezza identitaria è un punto focale nella declinazione del concetto di dignità della persona, occorre sradicare le radici del patriarcato e riconoscere automaticamente il diritto al doppio cognome.
L’Avvocata Susanna Schivo dell’InterClubZontaItalia e patrocinante dei genitori attori del ricorso davanti alla Corte costituzionale ha posto l’accento sulla necessità di far conoscere ai futuri genitori le possibilità offerte dalla sentenza della Corte costituzionale del 2016 e di garantire la corretta e piena applicazione. Ha citato situazioni a lei segnalate che richiedono chiarimenti per impedire che siano riconosciuti diritti che non possono essere esercitati.
Carla Bassu, docente di diritto comparato dell’Università di Sassari, ha evidenziato come l’automatismo dell’attribuzione del solo cognome paterno sia in contrasto con vari articoli costituzionali. E come sia retaggio di una visione patriarcale che, di fatto, ancora esprime il passaggio dalla tutela paterna a quella maritale, in una condizione di sostanziale sudditanza. Il fatto che il cognome della madre non possa essere trasmesso salvo richiesta dei genitori viola anche il diritto alla identità dei figli e costituisce una delle più gravi discriminazioni sostanziali.
La promotrice della sentenza 286/2016 Manuela Magalhães ha sostenuto che la condizione delle donne ha un’importanza fondamentale e che il doppio cognome riconosce la parità tra genitori.
Anna Finocchiaro, Presidente di Italiadecide e già Ministra per le Pari Opportunità, ha inviato un messaggio sostenendo che la questione del ruolo e della funzione che le donne svolgono nella società italiana e nelle relazioni familiari, è di rilievo e significato particolari in questo tempo in cui la questione identitaria è oggetto di confronto.
La dottoressa Linda Laura Sabbadini, Chair W20 e Direttrice ISTAT, tenuto conto del fatto che c’è grande disinformazione sul tema, ha evidenziato l’importanza di conoscere i dati sulle coppie che hanno chiesto di aggiungere il cognome materno e di quelle che a questo scopo hanno chiesto il cambio di cognome perché da tali numeri si potrà capire quanto ci sia necessità di informare i genitori.
Unanimità di impegno anche da parte dell’Intergruppo delle senatrici, per il quale sono intervenute Donatella Conzatti, Loredana De Petris, Alessandra Maiorino e Simona Malpezzi.

Una rivoluzione copernicana o solo un miraggio? La risposta arriverà entro questa legislatura?

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