COMUNICATO STAMPA

 No del Consiglio regionale  alla doppia preferenza in Puglia.

Una squallida vicenda la cui soluzione spetta ora al Governo nazionale.

 

Dovrà essere ll Consiglio dei Ministri, probabilmente nella riunione di oggi 29 luglio 2020, convocata per le ore 20, a risolvere la penosa vicenda che si è conclusa in Puglia stanotte alle 2,30 con la mancata approvazione della modifica alla legge elettorale regionale per l’introduzione della doppia preferenza d genere. Un nulla di fatto ha segnato il percorso che dalla moral suasion ha portato alla diffida del Governo alla Puglia.  E’ già pronto il decreto legge da approvare, che riguarderà anche le altre Regioni a statuto ordinario inadempienti: Calabria, e Piemonte. Lo aveva preannunciato ieri il  Ministro Boccia, durante l’incontro online con la  Rete per la Parità e DonneinQuota, che si è svolto  in contemporanea con la discussione in Consiglio della  Regione Puglia sulle modifiche alla legge elettorale. “L’incontro con il Ministro ha fatto seguito alle nostre varie attività di pressione svolte da circa un decennio accanto alle coraggiose donne pugliesi, e, in particolare, in questi ultimi mesi, all’invio della lettera del 30 ottobre 2019 alla Ministra Bonetti e al Ministro Boccia, con la quale abbiamo chiesto un loro intervento urgente affinché le Regioni ancora senza doppia preferenza si adeguassero prima di andare al voto.” Dichiara Donatella Martini, presidente di DonneinQuota. “Speriamo che l’azione congiunta della Ministra alle Pari Opportunità e del Ministro agli Affari Regionali e l’intervento dell’intero Governo pongano fine a questa penosa vicenda. In ogni caso andremo avanti anche se si dovesse prospettare un ricorso alla Corte costituzionale.” dichiara Rosanna Oliva de Conciliis, presidente della Rete per la Parità, l’associazione che ha presentato propri atti d’intervento presso la Corte costituzionale a sostegno, nel 2016, del ricorso per l’attribuzione del cognome materno e, nel 2019, in difesa della Legge Merlin.

Non deve venir meno, secondo le due associazioni, la fiducia nelle Istituzioni democratiche, nonostante gli squallidi comportamenti di resistenza della Puglia, di altre Regioni e  di alcune Province autonome ad adeguarsi ai principi costituzionali e alle leggi nazionali. Con la diffida del Governo alla Puglia abbiamo avuto il primo esempio nella storia repubblicana in cui il Governo ha preannunciato che eserciterà  il proprio potere sostitutivo nei confronti delle Regioni. Questione da tempo all’attenzione della dottrina, che proprio in questi giorni è stata approfondita dalla costituzionalista Tania Groppi che ha esposto i motivi a favore di tale possibilità.

E’ dovere del Governo evitare un’ inaccettabile  frammentazione del sistema normativo a livello regionale. Ci si augura che nel Consiglio dei Ministri  l’obiettivo di dimostrare che l’Italia è una e indivisibile prevalga sulle tensioni derivanti dall’imminente campagna elettorale che vede proprio in Puglia le forze di Governo presentarsi con candidati diversi. L’Italia è nazione dal 1860 e i consiglieri pugliesi farebbero bene a ricordarselo. Non hanno neanche considerato che questo tentativo di mantenere la politica esclusivamente in mani maschili costituisce un autogol: finisce, infatti, per rafforzare le polemiche e le perplessità provocate in questa fase di pandemia in merito alle competenze regionali e, in particolare, a quella della Sanità.

Italia, 28.07.2020

 Donatella Martini e Rosanna Oliva Associazioni DonneinQuota e Rete per la Parità.

Contatti: info@donneinquota.org   cell. 3356161043.

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